Come cucinare il farro: consigli pratici e ricette

Come cucinare il farro
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24 Marzo 2021
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Cereale antico e prezioso, il farro è molto versatile ed è stato il primo cereale ad essere coltivato dall’uomo. La sua storia affonda le radici nell’antichità. Oggi in Europa se ne coltivano solo varietà invernali e, rispetto ad altri tipi di cereale, è in grado di sostenere le condizioni climatiche più difficili

Il farro appartiene al gruppo dei cereali, la principale fonte di carboidrati complessi in una dieta sana, di qualsiasi tipo. Ma esso contiene anche una buona quantità di proteine (15,1 g per 100 g di alimento), minerali e vitamine del gruppo B. Vediamo come cucinare il farro e come poterlo usare per preparare ricette facili e deliziose.

Distinzione botanica

Il farro è uno dei cereali minori, chiamati anche cereali antichi, e nutrizionalmente più ricchi rispetto ai cereali maggiori che sono il riso integrale, il grano ed il mais. Può essere integrale o raffinato e questo incide sui tempi di cottura e sulle sue caratteristiche nutrizionali. Il farro perlato, quello più raffinato, viene infatti privato della fibra e di una serie di altri nutrienti come minerali, vitamine e fitocomposti.

Il glutine del farro

Il farro contiene glutine e va evitato da chi è celiaco, tuttavia il glutine dei cereali minori è relativamente innocuo (sempre per chi non è celiaco): non è cioè in grado di attivare la risposta autoimmunitaria dell’organismo. Il glutine dei cereali antichi è quindi diverso da quello del grano che non va assunto in modo eccessivo. Buona regola è variare la nostra alimentazione ed aumentare le ricette a base di cereali minori.

Come cucinare il farro

Prima della cottura è buona abitudine mettere in ammollo il farro decorticato per circa 10-12 ore in abbondante acqua fredda. Per il farro perlato non è invece necessario. Dopo l’ammollo l’acqua va eliminata e i chicchi vanno sciacquati sotto l’acqua corrente. Il farro si cucina per assorbimento facendo quindi assorbire ai chicchi tutta l’acqua di cottura senza perdere così nutrienti preziosi. Il volume d’acqua da rispettare è sempre il doppio rispetto a quello del cereale.

Se volete, prima di iniziare la cottura vera e propria, potete tostare i chicchi con un filo d’olio d’oliva per qualche minuto, ma è opzionale. In una padella si versa la quantità d’acqua calda necessaria e si cucina a fiamma bassa coprendo la pentola fino a quanto i chicchi si saranno ammorbiditi. È sempre meglio aggiungere il sale a fine cottura, o le spezie da voi scelte.

Se state preparando un piatto con verdure o altri ingredienti, questi vanno aggiunti (in base alla loro tempistica di cottura) solo verso la fine e non dal principio.

Le caratteristiche del farro

Il farro favorisce un apporto energetico costante ed è un vero e proprio alleato di atleti e di chiunque abbia uno stile di vita attivo. La leggenda vuole che i guerrieri teutonici, prima di andare in battaglia, mangiassero pane a base di farro e che gli avversari non comprendessero l’origine delle loro energie così durature. Fu così che i legionari romani aggiunsero questo cereale alla loro dieta. È uno dei cereali più antichi conosciuto dall’uomo, coltivato già 9.000 anni fa.

Ricco di proteine, il farro è privo di colesterolo e favorisce il buon funzionamento dell’intestino grazie all’alto contenuto di fibre. Contiene vitamine A, C e del gruppo B, sali minerali come fosforo, magnesio, potassio e ferro. Ma ciò che rende davvero unico questo cereale è l’elevata quantità di selenio che gli conferisce importanti proprietà antiossidanti.

Il farro si coltiva spesso con metodi poco invasivi perché è una pianta molto resistente ai parassiti ed alle malattie e non richiede quindi particolari fertilizzanti e pesticidi.

2 ricette con il farro da provare:

1. Polenta e funghi con farro e verdure
2. Pomodori ripieni al farro con noci e spinaci


Scopri gli altri consigli utili per le tue ricette sane e gustose.

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